EMIL ZATOPEK TRIBUTO AD UN EROE

Tributo a un eroe da parte di Luca Parisi

Il 27 Luglio 1952 si compie qualcosa che mai era stato realizzato prima di allora e mai fu più riuscito a nessun atleta, la triplice vittoria in una Olimpiade da parte di un atleta che abbia preso parte a cinquemila, diecimila e Maratona!
Sto parlando di Emil Zatopek, (Kopřivnice, 19 settembre 1922 – Praga, 22 novembre 2000) colui che ha fatto suo, ridimensionato e ampliato in molteplici modalità, uno dei mezzi di allenamento più innovativi per l’epoca, gli allenamenti sotto forma di intervalli da più veloci a più lenti, il Fartlek.

EMIL ZATOPEK
EMIL ZATOPEK

IL FARTLEK

Un modo di correre senza regole e senza canoni di bellezza, a lui interessava soltanto correre più forte che poteva e vincere.
Vincere sulla vita che tanto difficile da giovane gli era stata, a ridosso di due conflitti mondiali, la povertà e il desiderio di non restare nella sua città natale a morire di stenti, il papà gli diceva di non correre per non andare a consumare le scarpe.
Ma quel ragazzo un giorno scoprì la corsa in una gara organizzata dal direttore della fabbrica dove lavorava e respirava ogni giorno sostanze tossiche, non vi voleva prendere parte ma obbligato da uno dei suoi datori di lavoro si schierò sulla linea di partenza, non solo vinse ma fece di più, diede centinaia di metri di distacco ai suoi colleghi di lavoro e da quel giorno non si fermò più!

CORREVA SEMPRE

Correva e polverizzava record Cecoslovacchi, uno dopo l’altro, poi vennero anche i record mondiali, nei 5000, nei 10000, nell’ora in pista, nei 20km!
La folla a flotte si recava negli stadi per assistere a un qualcosa che non avevano mai visto con i loro occhi, un atleta che correva e spingeva il proprio corpo oltre il limite della sopportazione del dolore fisico, tutti erano increduli ma lui vinceva!

27 luglio 1952

E quel 27 Luglio, Emil Zatopek entra nella storia, fa qualcosa di incredibile!
Lo ripeto cinquemila, diecimila e Maratona per di più all’esordio in quest’ultima distanza!
Ma non ricorderemo Zatopek solo per i suoi record e le sue vittorie, lui era una grande persona nella vita di tutti i giorni, si schierava con il popolo e per la sua nazione, partecipò a suo rischio e pericolo alla ”Primavera di Praga” dove pagò cara la sua presa di posizione con la parte democratica del partito comunista e fu destituito del grado di colonnello e ridotto a lavorare di nuovo respirando polveri tossiche nelle miniere di uranio.

IL POPOLO LA AMAVA

Ma la popolazione lo amava e ormai era entrato nel mito di tutti, morì felice insieme alla sua Dana campionessa anche lei nel lancio del giavellotto e visse gli ultimi anni della sua vita come direttore degli archivi del settore sportivo Cecoslovacco.
Molti anni dopo fu fonte di ispirazione per tantissimi atleti che ne ricordano le gesta e la persona che fu.
Lo potete ricondividere ma per intero senza togliere autore e fonti.
Fonti: La locomotiva umana di M. Franzelli,
Wikipedia per cenni storici e foto.
Correre di Jean Echenoz
Carlo Poddighe per altri dettagli
 
Noi di SimonelliRunning ringraziamo Luca Parisi per questo bellissimo articolo.
Siamo lieti di informavi che con Luca inizieremo una bella e speriamo duratura collaborazione.
Luca oltre ad essere attualmente uno dei più forti maratoneti in Italia, un allenatore e tecnico FIDAL, è un grande conoscitore di tutto ciò che riguarda il mondo dell’atletica leggera.
Con la rubrica “Luca Parisi racconta…l’Atletica” faremo una corsa attraverso il Mondo del Running, tra passato, presente e futuro.
Seguitelo allora, e mi raccomando Correteee !